Archivio per la categoria ‘Morso della Tarantola’

Inter Juventus & Gazzola

Pubblicato: settembre 26, 2011 in Morso della Tarantola

Dopo aver sentito e letto le ultime polemiche legate a Bergamo e Rodomonti, lo devo ammettere, stavo per cadere nella tentazione del post basato sulla superiorità antropologica del podista nei confronti del calciatore e del tifoso di calcio in genere. Alla fine ho deciso di abbandonare ogni vena polemica per raccontare di Marco Gazzola e del suo Tor des Géants. Tor des Géants  330 km 24000 mt di dislivello: Monte Bianco, Monte Rosa, Rutor, Cervino, Gran Paradiso. Ecco adesso fermatevi un attimo e pensate a questi giganti. Se non riuscite ad immaginarli, vedete il bel video introduttivo sul sito di Pietro Trabucchi, Se puoi sognarlo, puoi farlo . Adesso che avete capito di cosa stiamo parlando, entriamo nella cronaca dell’edizione 2011. A 10 km dal traguardo di Courmayer (si 10 km, dopo averne percorsi 320) Marco Gazzola ha quattro ore circa di vantaggio sul secondo e intorno a dieci ore sul terzo. Non riesco ad immaginare cosa si può pensare, non so neanche se dopo 74 ore si riesce a pensare. Fatto sta che Marco scende lungo la val Ferret invece di proseguire in quota, e perde il controllo al rifugio Bertone.
Taglia il traguardo da vincitore dopo 74 ore e 58 minuti. Ma dopo due ore è squalificato. Volutamente salto la descrizione della gioia e la delusione della squalifica. Perchè anche questa non riesco ad immaginarla: l’unica pensiero che mi viene è il vuoto ed il silenzio. Gazzola invece va al traguardo ed aspetta il vincitore il francese Jules Henry Gabioud per festaggiarlo. Sfido chiunque a distingure dall’espressione del viso chi è Gabioud e chi è Gazzola. “Sono il primo dispiaciuto per questo superficiale abbaglio e condivido la decisione giusta presa dalla giuria.  Ma questo non cancella quanto fatto. D’altronde io non corro per i record ma solo per me stesso. E la gara l’ho portata a termine”. Buona fortuna per il prossimo anno Marco, dimostra che hai la forza per arrivare ancora alla fine, magari davanti a tutti. Io intanto Me pregunto por qué ma questa è un’altra storia sui valori dello sport, vero Mourinho ?

Lo strano caso del Signor Giorgio

Pubblicato: settembre 21, 2011 in Morso della Tarantola

Giorgio è un tassista di Roma. “Allora ?” direte voi.  “A Roma ci sono quasi 8000 tassisti e sai quanti si chiamano Giorgio… “ Ma Giorgio non è solo un tassista: Giorgio Calcaterra è l’unico vero campione dell’atletica italiana oggi. Ma chi lo conosce? Quanti italiani sanno che ci sono uomini che corrono cento chilometri in sei ore e trenta, ed il più forte non viene dall’Africa ma da Roma? Lo strano caso del Signor Giorgio si cela nel suo essere campione e nel suo essere invisibile. E la causa in queste due parole: atletica ed italiana. Atletica, poichè i 100 km non sono disciplina olimpica, quindi come disciplina, più o meno, è come se non esistesse. Altrimenti un campione vero, come Giorgio, dovrebbe ricevere dalla Federazione ben altro interesse. Per fare un’esempio, se Giorgio Calcaterra fosse stato George Pressdownearth, americano australiano o inglese, sarebbe sicuramente uno dei portabandiera e dei modelli della Federazione. Avrebbe visto celebrata la sua impresa sui principali giornali nazionali, e non su qualche rivista specializzata  ad un mese di distanza. I suoi video con musica struggente mentre soffre, crea il vuoto e taglia il traguardo da vincitore sarebbero passati su tutti i network. Invece ? Aspettiamo che tra qualche anno il keniano di turno faccia il grande salto per criticare la mancanza di campioni, invece che celebrare e crearne di nuovi oggi. Ma questa è l’atletica italiana.
Almeno è celebrato sulle riviste e siti specializzati, penserete voi. No, almeno, non completamente. Perchè qui non c’è l’atletica, ma c’è l’Italia di mezzo.
Nello strano caso del Signor Giorgio, occorre fare un passo indietro. E precisamente al 28-29 maggio 2011, 100 chilometri del Passatore, Firenze Faenza. La più bella 100 km del mondo che Giorgio ha vinto 5 volte di seguito. Vince anche questa volta una gara bellissima in 6h 25′ 45”, inseguito da Alberico DiCecco. Alberico DiCecco non è un podista qualsiasi, credo 2.13 in maratona, e se guardate il video della Maratona di Atene 2004 lo trovate insieme a Baldini sulla linea di partenza. Ma è  squalificato per doping due anni. Al rientro decide di diventare centochilometrista ed il Passatore è la sua prima gara. Arriverà splendido secondo in 6h 28′ 47”. Gara fantastica, un campione vero ed un Alberico Di Cecco ritrovato. Due film, due emozioni, tanti motivi per festeggiare in un paese normale, tanti spunti per raccontare due storie vere. Ed invece? Siamo in Italia.  Si scatenano le polemiche su Alberico se sia ancora dopato o meno, e le polemiche diventano roventi nei siti specializzati una volta che per i Mondiali Alberico non è convocato. Guelfi e Ghibellini. Coppi o Bartali. Al rogo o in Paradiso. Arrivano i Mondiali, Giorgio vince e cosa facciamo? C’è un campione che vince in meno di tre mesi due gare sui cento chilometri, neanche Omero ha avuto tanto da Ulisse. Articoli, passaggi in televione ? Niente. Solo polemiche su siti per podisti, perchè con Alberico potevamo avere due italiani sul podio, no perchè è dopato, si … no …
Lo strano caso del signor Giorgio. Campione gentile ed umile. Che deve scriversi da solo le sue cronache, sul suo blog, sponsorizzato dal suo negozio di sport. Almeno noi, leggiamo i suoi racconti ( Cento Chilometri del Passatore , Mondiali 2011). Grazie Giorgio, per le emozioni che ci dai correndo e raccontando. E continua a vincere finchè puoi. Perchè sei l’ultimo campione dell’atletica italiana.